Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925. Ha frequentato il liceo classico Empedocle di Agrigento ma non sostenne mai l’esame di maturità perché nel maggio 1943, a causa dell’imminente sbarco in Sicilia delle Forze Alleate, si decise che sarebbe valso solo lo scrutinio.
Sin dal 1949 Camilleri lavorò in Rai come delegato alla produzione, regista e sceneggiatore. In queste vesti legò il suo nome ad alcune fra le più note produzioni poliziesche della TV italiana, come i telefilm del Tenente Sheridan e del Commissario Maigret e a diverse messe in scena di opere teatrali, con un occhio di riguardo al conterraneo Pirandello.
Col passare degli anni affiancò a questa attività quella di scrittore. Fu autore di importanti saggi “romanzati” di ambientazione siciliana che, divennero il suo pane quotidiano, all’abbandono del lavoro in Rai a causa della sopraggiunta pensione.
Nel 1978, esordì nella narrativa con Il corso delle cose, che non ebbe molto successo. Nel 1980, uscì Un filo di fumo, primo di una serie di romanzi ambientati nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigàta, a cavallo fra la fine dell”800 e l’inizio del ‘900. Ma è nel 1992, con La stagione della caccia, che Camilleri divenne un autore di grande successo vendendo quasi 60.000 copie.
Oltre alle opere ambientate nella Vigàta storica, insieme a scritti estrapolati dalle consuete sceneggiature, non si può non concentrare il discorso sui gialli de Il Commissario Montalbano e dell’incredibile successo televisivo avuto. Montalbano è il protagonista di romanzi (il primo è La forma dell’acqua, del 1994) e di racconti che non abbandonano mai le ambientazioni e le atmosfere siciliane e che non presentano alcuna concessione a motivazioni commerciali o a uno stile di più facile lettura. Da anni ormai le indagini del sarcastico Commissario, dei tanti personaggi, nonché le atmosfere e il divertente e azzeccato linguaggio italo-siculo, affascinano migliaia di lettori e tengono incollati alla TV milioni di italiani. In questi romanzi l’intreccio poliziesco è fondamentale, ma è anche il pretesto per la creazione di storie, a volte grottesche, esilaranti ma con spunti intimi e carichi di emozioni.
Andrea Camilleri è morto a Roma il 17 luglio del 2020 lasciando un profondo vuoto nella cultura italiana. Ha avuto la capacità di portare molte persone alla lettura e di rendere popolari molte riflessioni, spesso, riservate ai soli pensatori. Di sicuro, resterà presente nel cuore dei tanti lettori che lo hanno amato e che continuano a farlo, perché, ha allietato ed emozionato con le sue storie … tutte, sicuramente, sicilianissime !!!