Alessandro, conte di Cagliostro o più semplicemente Cagliostro nacque a Palermo il 2 giugno del 1743. Oggi viene definito come un avventuriero, esoterista e alchimista italiano ma, in realtà, è un mistero che non trova spiegazione.
Passò una vita da errante, scappando da un paese all’altro ma, alla fine, venne condannato dalla Chiesa. Ebbe una sentenza di carcere a vita per eresia e rinchiuso nella fortezza di San Leo, dove morì nel 1795.
Giuseppe Balsamo ebbe, già da ragazzo, una vita tumultuosa. Il padre morì quando lui era piccolo e, sicuramente, non fu un tipo quieto. Scappò da un paio di istituti, cominciò a girovagare per il mondo e ad acquisire conoscenze su erbe medicinali, esoterismo e massoneria.
Nel 1768 Balsamo si sposò a Roma con Lorenza Serafina Feliciani, una bella ragazza di umili origini, e qui visse falsificando documenti. Venne denunciato dando inizio ad una fuga che lo portò da Bergamo in Spagna, dalla Francia all’Inghilterra, in un susseguirsi di vita al limite. Sempre pronto all’inganno e con la voglia di conoscere gente facoltosa riusciva, con ingegno, a spillare denari e farsi accontentare in regali e lussi.
Nel 1776, a Londra, la sua vita cambiò. Infatti, entrò a far parte della Massoneria e cominciò a viaggiare in tutta Europa portando avanti le ragioni degli ‘ordini oscuri’. Tanti gli incontri di prestigio (cardinali, aristocratici, massoni, borghesi) Cagliostro era una potenza nelle pubbliche relazioni in tutto il continente.
A quel punto Cagliostro fece un ulteriore salto di qualità e fondò una sua Loggia, la Massoneria di Rito Egizio. Decise di fermarsi in Francia, in quel momento il centro del mondo. Qui, divenne attore della nota vicenda passata alla storia come ‘lo scandalo della collana’, in cui fù coinvolta la Regina Maria Antonietta. Proprio per questa oscura vicenda, nel 1774 Cagliostro venne accusato ed incarcerato nella Bastiglia.
Superata la sgradevole situazione francese, Cagliostro partì per l’Inghilterra alla ricerca di una rinnovata conferma nell’ambiente massonico ma, al contrario, si scontrò con una campagna diffamatoria sul suo conto che lo mise alle strette: è l’epoca del declino!
Cagliostro, a sua volta, compì il viaggio di ritorno in Italia e si recò proprio a Roma dove, tramite un inganno, venne smascherato ed accusato di reati gravissimi come l’esercizio dell’attività di massone, magia, bestemmie, truffa e calunnia. Anche la moglie, per spogliarsi di tutte le imputazioni che potevano ricadere anche su di lei, lo abbandonò e confermò le accuse.
E fu così che finì il mito dell’uomo più controverso della seconda metà del 700. Processato ed incarcerato, non si definì mai colpevole ma sino alla fine risultò fiero del suo operato. Anche nella morte, comunque, fu tutto strano: infatti, spirò come anchilosato e fu sepolto senza bara. Qualcuno pensa che riemerse grazie a qualche antidoto di ‘morte apparente’ ma questa, francamente, sembra pura fantasia.
Tutto ciò che si è detto, però, mette in risalto l’alone di mito e mistero attorno ad un uomo di umili origini che, per un certo periodo di tempo, mosse addirittura le fila della politica europea e che ancora la storia non riesce a giudicare se un genio, non del tutto compreso, o solo un furbissimo mascalzone.