Nicosia, detta Nẹcọscia nel locale dialetto gallo-italico, ha una popolazione di oltre 14mila abitanti ed è sita al confine tra Madonie e Nebrodi. Sorge sui declivi di quattro rupi cui spiccano i ruderi del castello medievale ed è tipica per le strade in pietra.
Nicosia ha origine antichissime ma, l’attuale città, fu fondata dai Bizantini nel VII secolo. Questo territorio affascinò tutti i visitatori della Sicilia come gli Arabi, il Normanno Conte Ruggero d’Altavilla e l’Imperatore Svevo Federico II. Precisamente, Ruggero d’Altavilla ripopolò Nicosia con persone provenienti dalle terre lombarde (in realtà erano piemontesi). Proprio per questo, a Nicosia parlano tuttora un dialetto gallo-italico. Successivamente, Federico II la insignì del titolo di “Città Demaniale” dandole, per l’epoca, una importanza inferiore solo a Palermo, Catania e Messina.
Nicosia è ricca di bellezze storiche e architettoniche. Dai feudi medievali ai dipinti del Rinascimento, dall’epoca del barocco siciliano ai raffinati palazzi ottocenteschi, la città vanta un patrimonio ereditato dal suo glorioso passato. Tra le tante opere di notevole pregio ricordiamo: il soffitto ligneo sito nella Cattedrale di San Nicolò, le due chiese Santa Maria Maggiore e San Nicolò, i bellissimi palazzi nobiliari e le tante altre chiese con opere di interesse storico-artistico tra cui la Chiesa di San Vincenzo Ferreri, la Chiesa di San Calogero e la Chiesa di San Biagio.
Ma il monumento simbolo di Nicosia è sicuramente la cattedrale di San Nicolò, dedicata a san Nicola di Bari, che fu edificata nel 1340. Nel 1817, fu eretta a Cattedrale e nel 1967 fu insignita dello status di basilica minore. Presenta un imponente portale di stile gotico-normanno, adornato da una ricca ornamentazione di motivi romanici in cui predominano le foglie d’acanto. L’elegante portico che guarda verso nord è invece opera degli scultori Gabriele di Battista e Andrea Mancino, che lo realizzarono nel alla fine del 1400. L’interno presenta opere di grandi valore come il trittico marmoreo “Redentore” e la “fonte battesimale”, scultura in marmo con raffigurazioni di “Adamo ed Eva nell’Eden” di Antonello Gagini ed il san Bartolomeo di Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto. Ed infine, al di sopra dell’attuale volta, si conserva il famoso tetto ligneo dipinto, vera bellezza dell’arte rinascimentale siciliana, purtroppo oggi non visibile.
Altri monumenti di interesse che possiamo ricordare sono: il Castello normanno (ormai in rovina), Palazzo Falco, Palazzo Cirino (che contiene l’affresco “Il giudizio di Paride” di Attanasio), il Palazzo Vescovile (del XVIII sec.) e la Torre campanaria della Cattedrale di San Nicolò ( di origine araba).
All’infuori delle bellezze architettoniche poniamo l’accento pure sulle bellezze naturali, infatti, si contano due Riserve, quella di Monte Campanito-Sambughetti e quella di Monte Altesina .
Nell’entroterra siciliano c’è una straordinaria cittadina, Nicosia, da godere in tutte le sue bellezze naturali, paesaggistiche, storiche e culturali, senza dimenticare le tante bontà enogastronomiche prodotte con le materie prime del luogo che rappresentano un ulteriore fiore all’occhiello di un territorio tutto da visitare!